ORFF-SCHULWERK
Letteralmente tradotto: “opera didattica” di Carl Orff, il compositore tedesco autore dei “Carmina Burana”. Non un “metodo” vero e proprio, come si è soliti denominarlo in Italia, perché non costituito da una serie vincolante di esercizi progressivi che portano a una determinata abilità, ma piuttosto una linea pedagogica che lascia grande spazio alla inventiva personale.
Forse per questo motivo l’esperienza dell’Orff-Schulwerk, avviata nel 1924 a Monaco, ha dato vita alla metodologia pedagogico-musicale oggi più diffusa nel mondo, rappresentata, oltre che dall’Istituto Orff di Salisburgo, da 32 Società orffiane che si occupano della diffusione e del rinnovamento dell’educazione musicale.
Si avvale per la sua messa in opera di uno strumentario, detto appunto strumentario Orff, che Musicaingioco possiede e consta di oltre 100 strumenti: xilofoni, metallofoni, glockenspiel, tamburi, timpani, triangoli, maracas, woodblock, claves, templeblocks, grancassa, piatti, cembali, piatto sospeso, sonagliere, guiro… e molto altro ancora.
IL METODO JAQUES-DALCROZE
- Sviluppare una comprensione degli elementi musicali quali pulsazione, tempo, ritmo, metro, durata, frase, forma ecc. mediante il movimento.
- Stabilire collegamenti tra il corpo, la mente e la sfera emotiva dell’allievo, finalizzati ad una percezione ed assimilazione profonda di tutti gli elementi musicali. Il metodo è stato creato da Emile Jaques-Dalcroze (1865 -1950).
IL METODO ZOLTAN KODALY
Secondo Kodaly ogni musicista deve conoscere bene la musica della propria lingua materna, e partendo dalla musica tradizionale, inizia i suoi insegnamenti, di musica e di canto, ai bambini delle scuole materne. Egli, inoltre, afferma che il canto è il modo diretto per vivere e comprendere la musica.
Un adattamento italiano, in quanto in Italia si utilizza la scala tonale e non pentatonica, del metodo Kodaly è stato proposto da Roberto Goitre.